Alessandro Sallusti

Alessandro Sallusti L'Interventismo nel 2022 - Guerra in Ucraina

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Alessandro Sallusti: l’interventismo nel 2022.

Secondo quanto affermato dal famoso giornalista televisivo Alessandro Sallusti, la Nato ( e anche l'Italia) dovrebbero prendere parte al conflitto bellico. In questo articolo spiegheremo perché tali affermazioni possano essere pericolose per la loro presa emotiva. Ovviamente non è nostra intenzione debellare la solidarietà al popolo ucraino, anzi, bisognerebbe però affrontare l’ argomento con più lucidità.Alessandro Sallusti è un giornalista e opinionista italiano, dal 17 maggio 2021 divenuto direttore responsabile di Libero, (fonte riportata da Wikipedia.) Libero è un giornale quotidiano collocabile a centro destra,“già proprio tutta quella parte politica che prima dell'inizio del conflitto,appoggiava Vladimir Putin”. Con questa ironia non è nostra intenzione schierarsi in fazioni politiche in quest'articolo, ma come al solito “tutti i nodi vengono al pettine.”

Cos’è una no fly zone? Quali rischi avrebbe assecondare le parole di Sallusti?

In questa parte vedremo i rischi sulle dichiarazioni di Sallusti, di istituire la no “fly zone,” assecondando la richiesta del presidente ucraino Zelensky. Andiamo per step, una “no fly zone” è il divieto di violazione di uno spazio aereo. Ovvero l’ autorità che dichiara la zona non sorvolabile, ha il diritto di abbattere gli aerei non autorizzati alla transizione. Considerando il fatto che sui cieli dell'Ucraina sorvolano bombardieri e caccia russi, qualora essi si rifiutassero di atterrare, verrebbero abbattuti. A tal proposito una “no fly zone” renderebbe inevitabile il degenerare del conflitto su scala globale. Il motivo per cui ciò debba essere evitato credo sia chiaro a tutti, essendo la Russia una potenza nucleare. Tutto ciò non possiamo definirla vigliaccheria poiché a differenza di quanto affermi Sallusti, si tratta di voler preservare la razza umana. Più avanti vedremo quali possano essere le possibili conseguenze su uno scenario di guerra globale.

Le dichiarazioni del generale Mario Bertolini

Ma adesso vorremmo approfondire la questione interventismo dal punto di vista di un generale dei parà, che si è espresso su diversi punti.Secondo il generale Mario Bertolini, capo del comando operativo interforze durante l'intervista ha risposto su vari punti di riflessione. 1)Secondo il generale: Le armi all’ Ucraina sono un atto di ostilità che rischia di coinvolgere le forze Nato nella guerra, a detta sua: “mai visto prima!” Bastavano le sanzioni anche inasprite.” Verrebbe da aggiungere al di là delle affermazioni del direttore di Libero Sallusti, “stiamo già rischiando grosso”. Ma se credete che davvero possa servire a far avere la meglio alla resistenza Ucraina, vi riporteremo ancora una volta le parole dell'esperto. Ma prima vogliamo ribadire che ciò non toglie che l’ Ucraina abbia tutto il diritto di difendersi, e che la resistenza del suo popolo sia eroica. Ma mettiamo da parte l’ emotività che va molto di moda nel giornalismo italiano, e di cui Sallusti ne è un esempio. Ne vale la pena prolungare le sofferenze di un popolo sapendo che comunque sarebbe inutile? Riportiamo nuovamente le parole del generale. 2)Secondo il generale: “Guai a seguire Zelenky sulla no fly zone, poiché significherebbe avere aerei Nato in Ucraina è l’ incidente sarebbe inevitabile”. 3)Sempre secondo il generale Mario Bertolini:”Putin non è un pazzo né il nuovo Hitler”. “Ma vuole interrompere il percorso che avrebbe portato l’ Ucraina nella NATO, per non perdere l’ agibilità del mar nero.” E già qua potremmo prendere come prova la volontà di annettere la Crimea, che rappresenta uno dei principali porti sul Mar nero. Qui sotto vedremo i motivi storici del conflitto.

Motivi storici

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Ed infatti uno dei porti storici dell'Urss era proprio Sebastopoli, capitale della regione Crimea. Infatti se vogliamo prendere in considerazione un background storico dei motivi che hanno portato alla guerra, risale proprio al periodo del Urss. Poiché nel 1954 l'assemblea dei soviet, “dono” la Crimea all'Ucraina, ma si trattava di una concessione simbolica in quanto l’Ucraina era parte del Urss. Tutto ciò con il crollo dell'Unione Sovietica del 1991 alcuni ex territori appartenuti alla Russia, furono annessi in Ucraina. Con questo ci teniamo a ribadire che non si tratta di giustificare l’ azione militare Russa ma di un'analisi storica e geopolitica dei fatti. Sempre analizzando la storia, la situazione non cambia per ciò che riguarda le repubbliche separatiste del Donbass. Infatti il Donbass è uno dei principali apparati industriali in Ucraina, ricco di gas e materie prime. Quest'ultimo durante l’ Urss considerato territorio Russo, fu protagonista di una grande parte d’ investimenti Russi, volti allo sviluppo industriale. Per cui la gran parte dei cittadini sia in Crimea che in Donbass è di etnia russofona. Ovviamente l’ Ucraina perdendo il Donbass perderebbe una consistente parte del suo prodotto interno lordo, e per tale ragione queste regioni sono contese da anni. Non vi è certo da negare che ancor prima del 2014, la Russia ha infiltrato in Donbass e Crimea sia membri della mafia russa che del FSB. Ciò per alimentare tale sentimento indipendentista, compiendo spesso azioni sotto falsa bandiera, di cui se ne ha ampie dichiarazioni. Tutto questo confermerebbe le richieste del Cremlino, sulla richiesta di riconoscere l’ indipendenza del Donbass e Crimea e la neutralità dell'Ucraina. Tale guerra se sicuramente non esclude la piena condanna alla Russia per le azioni belliche intraprese, tuttavia non assolve dalle colpe l’ occidente. Infatti dopo il crollo dell'Urss i paesi occidentali si sono posti il problema di ampliare la NATO, ma non di riconoscere i territori facenti parti della sfera Russa. Proprio questo è stato uno dei cavalli di battaglia di Giulietto Chiesa, famoso analista geopolitico conoscitore del mondo russo. Ma credete che Alessandro Sallusti si sia informato sui fatti prima di affermare l’ interventismo?

Perchè ripudiamo interventismo e l’ armamentismo ?

Tutto questo discorso serve per smentire ancora una volta le affermazioni di interventismo del prof Sallusti. Poichè non tolleriamo nessuna azione bellica, ma neanche ritenere che l’ intervento Nato sia la cosa giusta, con tutti i rischi correlati. Sempre secondo le parole del Generale che confermano quanto sopra da noi citato: 4)Putin non vuole conquistare l’ Europa né ricreare l’Urss né governare l’ intera Ucraina” ma trattare una ricomposizione”. Poiché secondo il generale: “Un regime fantoccio sull'intero paese scatenerebbe anni di guerriglia anti russa”. Ed infatti tutto ciò si potrebbe tradurre come un dispendio di risorse economiche e di vite umane per la Russia. Oltre ad una perdita di consensi tra l’ opinione pubblica, poichéPutin credeva di conquistare l’ Ucraina in poco tempo. Ciò si evince soprattutto dagli approvvigionamenti forniti all'esercito russo, dunque un annessione dell'intera Ucraina era totalmente fuori discussione. Ma purtroppo il giornalismo italiano di cui massimi esponenti come Sallusti ne fanno parte, puntano a creare allarmismo e far leva sull’ emotività. E sempre sulla base di ciò citeremo come punto di riflessione ancora una volta le parole del generale, che cita testualmente: 5) Un successo Ucraino purtroppo, è fuori discussione. I possibili esiti sono due: o un vittoria russa dopo una lunga guerra; o un negoziato che i soli mediatori credibili possono avvantaggiare. Riferendosi a Francia, Turchia, Cina e Israele. Che possono favorire secondo il generale: “Se aiutano le due parti a trattare con reciproche concessioni, anziché istigare a proseguire la guerra”. Quindi stando alle parole di un esperto più che l’ armamentismo e interventismo enfatizzato da Sallusti, bisognerebbe negoziare una pace. Tutto ciò non sarebbe per condannare le sorti dell Ucraina anzi, significherebbe voler cessare le inutili sofferenze di un popolo.

Cosa comporterebbe un intervento della NATO?

A tal proposito aggiungerei che un possibile intervento NATO potrebbe arrivare proprio a causa delle forniture di armi e adesso vedremo perché. Poiché oltre all'ostilità creata da tali decisioni, comporterebbe un più massiccio uso della forza bellica dell'esercito russo. E ciò che temiamo sia tra le peggiori ipotesi, sarebbe l’ uso delle armi chimiche o batteriologiche da parte della Russia. Che oltre a causare stragi tra i civili e ad essere bandite dalle convenzioni sulle armi internazionali, porterebbe inevitabilmente l’ intervento della Nato. Possiamo prendere come esempio l’ intervento NATO in Iraq o il quasi avvenuto in Siria per l'utilizzo di armi chimiche. Ed anche uno dei principali motivi poiché un intervento NATO sarebbe altamente rischioso. Ciòè dovuto proprio a una possibile degenerazione del conflitto su scala globale, con una conseguente guerra nucleare-batteriologica. Poiché con un uso di tali armi su scala globale, si rischierebbe la totale estinzione della razza umana. Se infatti vorremmo paragonare la pandemia da Covid 19, ad un uso di virus e batteri in guerra, quest'ultima sarebbe molto più devastante. Vi esistono infatti virus come l’ antrace (studiati nei laboratori) che sono molto più letali di quelli che abbiamo combattuto in questi anni. E dobbiamo tenere a mente che l'unione sovietica, non ha solo costruito i più grandi arsenali nucleari, Che già di per sé comportano un rischio elevatissimo. Ma inoltre hanno studiato per anni la composizione di armi chimiche da laboratorio. Che anche se secondo i trattati internazionali sono state debellate, nessuno può di certo assicurarci nulla. E se tali scenari vi sembrano improbabili, le parole di Putin a Macron prima dell'inizio dell'invasione dell'Ucraina, su un possibile conflitto Russia-NATO non sono rassicuranti. Con questo non si vuole creare allarmismo ma prima di promuovere il giornalismo interventista, del signor Sallusti, bisognerebbe farsi una vaga idea. Ed ovviamente prendere in considerazione le possibili conseguenze di uno scenario di guerra globale.

Le basi NATO in Italia come possibili obiettivi.

Come lo stesso Lavrov ministro degli esteri russo ha affermato che la Russia teme le armi nucleari in Europa. Ed infatti a fronte di una possibile guerra nucleare, con la Russia i primi obbiettivi sarebbero probabilmente europei, essendo più vicini alla Russia. Solo l’ Italia ha attualmente sul suo territorio almeno 120 basi NATO, che corrispondono a quelle dichiarate ufficialmente. A queste se ne devono aggiungere altre situate in siti segreti. Ciò ci lascia intuire che ve ne siano altre di cui non ne conosciamo nemmeno l’ ubicazione. A tal proposito non vi è certezza che l’ Italia non possieda il nucleare, e che quindi non possa essere tra i principali obiettivi strategici. Tutto questo non vuole certo essere come un appello anti-nato tanto meno filo-russo, ma prima di gridare “armatevi e partite” bisognerebbe riflettere. Poiché sicuramente è un bene che l’ Italia sia parte dell'Europa e della Nato, come adesso ambiscono ad aderire altri paesi. Ma ciò non toglie che questo comporta anche i suoi rischi e pericoli nel lato rovescio della medaglia. Tutto ciò non deve tradursi con la semplice frase “nessuno vuole morire per Kiev”,ma nessuno vuole morire inutilmente. Poiché come hanno affermato sia Putin che Lavrov, in una guerra tra Russia e NATO non ci sarebbero vincitori. Tali affermazioni non lasciano dubbi che su un possibile intervento NATO la Russia non farebbe un passo indietro, e il peggioramento del conflitto sarebbe inevitabile. Vi lasciamo con le ultime dichiarazioni del generale Mario Bertolini come spunto di riflessione. La seguente citazione: “ Dire queste cose, con pacatezza e realismo, non sposta di un millimetro la condanna dell'aggressore russo e non toglie un grammo di solidarietà agli ucraini aggrediti. Ma aggiunge: Significa conoscere e scongiurare altre inutili stragi , Bisognerebbe cercare la pace. Mi auguro che ciò sia chiaro al caro Alessandro Sallusti, che la chiamata alle armi sarebbe catastrofica e di certo non risolverebbe la crisi umanitaria.

Riflessioni personali

Quanto citerò qui sotto sono mie affermazioni, e me ne prendo tutta la responsabilità intellettuale.L’ Ucraina non può e non deve diventare il nuovo Vietnam, come lasciano intendere di sperare alcuni giornalisti italiani.Più che prendersi la responsabilità di armare qualcuno per la sua libertà, bisognerebbe prendersi quella di sedersi al tavolo dei negoziati. Garantendo la possibilità di lasciare sia una parte di cittadini ucraini occidentali, sia un altra di cittadini russi dove meglio crede! Questo è ciò che dovrebbe fare un paese civile che difende la democrazia in Europa! Concludo: se un generale delle forze armate con anni di esperienza in missioni all'estero si è espresso francamente, dovrebbe mettere a tacere affermazioni giornalistiche pericolose. Ma come al solito in Italia si da più spazio all'intrattenimento che all'informazione.Ed è proprio per questo che si lascia spazio alle affermazioni di un ultrasessantenne “Sallusti” a favore dell'intervento militare. Tanto nella peggiore delle ipotesi in prima linea a morire non ci andrà lui, e in un mondo distrutto nei decenni a venire non ci vivrà lui. Ma le conseguenze più drammatiche saranno per le nuove generazioni, che proprio loro dobbiamo preservare al di là della loro provenienza. Infatti sono loro l’ unica speranza di un mondo e un futuro migliore.

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